Negli anni ho imparato a non fidarmi delle immagini, perché è facile manipolarle, perché l’11 settembre 2001, perché Saddam e le armi chimiche di distruzione di massa, perché Guantanamo e le sevizie ai carcerati, perché Hiroshima e Nagasaki, perché ci raccontavano che l’olocausto non esisteva e ancora per molti non è mai stato vero, perché ci sono altri 500 motivi come questi, tipo il Boeing che sorvolava l’Ucraina e che incredibilmente ancora non è chiaro come sia caduto, così ancora immagini strazianti di guerra in Africa: Siria, Israele e Palestina dove i più coinvolti sono i bambini ed i civili.
Mi chiedo perché devono mostrarci queste foto e quell’indignazione.
Perché ci devono rendere partecipi e protagonisti di una guerra ed una cultura di cui per forza di cose non ne sapremo mai abbastanza?
Loro, tutti i governanti, hanno la diretta sui luoghi con l’intelligence di più paesi sul posto, hanno anche le forze militari con i droni e i satelliti spia, hanno giornalisti, agenti in incognito, consoli e ambasciatori, oltre al dialogo diretto con i capi di stato e le forze di sicurezza in loco, quindi hanno la Turchia, l’Afganistan e tutti i territori della primavera araba con i loro governi fantoccio, così come hanno in pugno tutti i governi dell’Europa e i loro media… mi chiedo quindi: perché non intervengono davvero e subito, se è poi vero che stanno uccidendo centinaia di innocenti alla volta?
Semplice. Dobbiamo essere noi convinti che ciò sia giusto, affinché sia giustificato un ingente investimento di armi e tecnologia da parte di 40 paesi attraverso “le grandi associazioni in difesa dell’umanità”.
Hanno sempre avuto bisogno del nostro avvallo per fare porcherie, così saremo complici e in futuro chiusi in un omertoso silenzio.
Questo è il massacro che sta avvenendo e chi sa e vede, tutto ciò prima di noi, non interviene…
Io non ci sto.
Non mi faccio più abbindolare.
Se vogliono risolvere il problema non sarà grazie al mio aiuto.
Non voglio altra morte per combattere la morte.
L’”Italia ripudia la guerra” e io pure, davvero però, perciò non permetterò un altro salto in avanti all’industria bellica con il mio avvallo. Punto.
Non diventerò parte di quell’opinione pubblica pilotata che ha bisogno di un mio cenno per iniziare un’altro sterminio in un popolo straniero. Non importa di quanto tempo ci sarà bisogno perché riescano a convincere tutti che qualcosa è giusto, che un intervento militare è necessario, perché in realtà non è mai indispensabile. Sono per la non belligeranza, al massimo ti mando a quel paese e sono anche per la non interferenza, al massimo ti dico quanto sei idiota.
Mai potrò dire “vai e ammazzali tutti!”, non a nome mio.
Non sottoscriverò l’invio di forze armate e neppure l’impiego massiccio di armi per fermare la guerra.
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