scegli tu il tuo argomento, non lasciarti mai condizionare dall’attualità, dalle mode, dal buon senso del consueto e comune quieto vivere
e niente, io mi diverto così, che ci vuoi fare?
di solito in un dialogo a due non è divertente, ma se instilli il dubbio in un gruppo di quattro [o più] persone mediamente intelligenti, aggiungendo un terzo cateto alla discussione, allora le cose si fanno spettacolari
l’esempio classico è usare un grafico a 2 dimensioni come riferimento… non ti fissare sul grafico o sui cateti, non è matematica, stiamo parlando di vita
poniamo che questo grafico sia numero automobili rapportato a consumo carburanti
ecco
tutti potranno disquisire e dire la loro, perché si tratta un argomento abbastanza facile, ma è anche una facezia, semplice, comune insomma
adesso
mettiamo un terzo rapporto, quindi un grafico a 3 dimensioni, inquinamento…
si può anche litigare, è ammesso…
Perché 10 minuti di aerosol dovrebbero vincere contro 525.600 minuti di smog?
Esempio di 3 cateti: ti avevo avvisato di non fissarti sulla matematica e sui grafici
i più ti tacciano di pazzia, blasfemia, difendendo ragioni
i meno si perdono in argomentazioni sulla base del conosciuto, ma poi cadono inesorabilmente
pochi, pochissimi, arrivano al dunque ed esauriscono l’argomento
non necessariamente deve essere la solita gara a chi ce l’ha più lungo
neppure vale cambiare argomento
come terzo cateto si può usare di tutto
possono essere le 3 P, politica pallone e pubblicità, di cui tutti sanno dire la loro, ma si può usare ogni altro argomento a piacere, sesso, magia, cibo, salute, economia, film… ah no, i film no, sono come parlare del meteo, poi nel finale si cade sempre sulla TV, sul grande fratello e sull’isola
oggi e sempre più spesso purtroppo è così
insomma, alla fine dei conti: un si trova gnenga pio’ un’ignurent da fe’ do ciacri
trad: non si trova più neppure un’ignorante per fare due chiacchiere
con i miei figli questo sport è entusiasmante, ma nel resto del volgo trovare il tempo, soprattutto anche la materia prima, è diventata una vera e propria frustrazione
gli stimoli sono pochi nel sottobosco metropolitano
trovi solo teste basse impegnate nello smartphone
occhi spenti a ragionare dei propri guai e del mondo
poche facce e perlopiù impaurite del diverso e dell’altro
stiamo perdendo know-how nel vivere e parlare
per alcuni è meglio odiare e per altri il silenzio, neppure un saluto
OK, dai, scusami per la punteggiatura, per la lungaggine e per l’astrusità del tema, spero tu abbia capito
so benissimo che non sono argomenti da facebook, ma vale la pena ogni tanto ritrovarsi diversi dal solito condividere e pensare invece anche di [condi]vivere in prima persona
a proposito, grazie per aver letto, per aver riletto e anche per aver compreso… come? non fa niente, sarà per un’altra volta
tieni solo attenzione su quegli occhi intorno a te
non spaventarti, non ti sta fissando, è proprio l’unica persona normale
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